Un
orologio a pendolo potrebbe funzionare anche se non è perfettamente
in "battuta".
Per battuta si intende il rumore sprigionato
dal dente della ruota dello scappamento che cade sulla paletta.
Per un usuale pendolo, se le cose sono tutte in ordine, detto
contatto dovrebbe avvenire ad intervalli regolari, ovvero la durata
del tempo fra un tic ed un tac
deve essere eguale a quella dello stesso tac
ed il successivo tic.
Detto un pò più tecnicamente l'arco supplementare
sarà eguale sia per la paletta di entrata che per quella
di uscita ...ed il pendolo sarà perfettamente in battuta.
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Divagazione
Per il momento non abbiamo mai parlato dei dettagli di uno scappamento.
Peraltro penso che sia chiaro a tutti cosa si intenda per paletta
di entrata e quella di uscita.
Durante la rotazione della ruota dello scappamento, un suo dente
incontra prima la paletta di entrata e, dopo
aver percorso la distanza abbracciata dalle due palette dell'ancora,
si appoggerà poi sull'altra paletta, quella di uscita.
Se
come abbiamo detto, l'orologio potrebbe funzionare anche se il
suo pendolo non è perfettamente in battuta, noiosissima
risulterà all'orecchio di noi appassionati l'evidenza di
questa irregolarità di marcia..
Bisogna provvedere!
Se l'orologio è appeso ad una parete, potremmo inclinarlo
di un piccolo angolo fintanto che la regolarità di marcia
è ripristinata. E se l'orologio è uno da tavolo
con un piccolo spessore da una parte o dall'altra potremmo raggiungere
lo stesso scopo.....
ma sarà stato il nostro un intervento "professionale"?
...certamente no!
Per sanare l'inconveniente bisogna correggere la posizione
del pendolo rispetto all'ancoretta : detta in poche parole,
bisogna spostare la forchetta da una parte o dall'altra.....,
si!... ma da che parte?
Ci viene in soccorso la regola del fiammifero
.
Per mettere in battuta il pendolo di un orologio, supponiamo di
alzarlo da una parte mettendoci sotto un fiammifero.
Ebbene! La forchetta andrà spostata verso la stessa
parte di un angolo eguale a quello che era stato necessario per
fare funzionare correttamente il nostro orologio.
Se l'oggetto delle nostre attenzioni è uno appeso ad una
parete, dopo averlo inclinato dalla corretta parte per ripristinate
il regolare tic-tac, non ci riuscirà difficile immaginare
un fiammifero che tiene inclinato l'orologio ....e verso quella
parte piegheremo la forchetta.
Solo negli orologi più vecchi la forchetta è
solidamente collegata all'asse dell'ancoretta, ed in
questo caso bisognerà piegarla proprio fisicamente .Non
è insolito, infatti, in questi casi vedere come la forchetta
dopo tanti tentativi per riportare in battuta il pendolo abbia
assunto la forma di un serpentello...
Più comunemente è prevista la possibilità
di variare la posizione della forchetta rispetto all'ancoretta
tramite una frizione collocata nel punto di unione tra la forchetta
stessa e l'asse dell'ancoretta o, in orologi più ricercati
,tramite più sofisticati sistemi che consentono una regolazione
infinitesimale.
La prossima volta parliamo degli orologi
giapponesi.....calma! non roba al quarzo!!! |