"
Ha funzionato ininterrottamente benissimo per cinque anni
ed ora inspiegabilmente si è fermato!"
L'introduzione con la quale Paolo accompagna l'atto di posare
la sua pendoletta sul tavolo del mio "studio" non è
tra le più incoraggianti.
Con preoccupazione chiedo conferma "
Cinque anni ? Ininterrottamente?"
Intuendo la mia disapprovazione, Paolo mi anticipa "Funzionava
tanto bene che non ho visto nessuna ragione per portartelo per
un controllo!"
Sospirando..., e sospettando la causa dell'arresto dell'orologio,
gli chiedo di lasciarmelo .
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Fin dalla prima osservazione del movimento appena estratto
dalla cassa, i miei sospetti si concretizzano vedendo l'ovalizzazione
dei fori che ospitano i pivot.
L'orologio ha funzionato per il primo anno, anno e mezzo,
regolarmente lubrificato e, per i rimanenti 4 anni, i pivot
si sono mossi in fori virtualmente asciutti causando il
consumo delle platine.
Come si vede dalla foto 1 i fori nella
platina posteriore della ruota di centro, della
seconda ruota e di quella dello scappamento, sono
consistentemente ovalizzati.
Detta ovalizzazione modifica irrimediabilmente l'interasse
fra le ruote dentate impedendone il corretto ingranamento
fino a renderlo impossibile.
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foto
1
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Per
riportare gli interassi degli orologi prodotti in grande serie
alla corretta distanza, il metodo più comune adottato dai
riparatori è quello di inserire delle boccole calibrate
in corrispondenza dei fori usurati, dopo averli, ovviamente, adeguatamente
allargati.
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In
orologeria esiste sempre lo strumento specificatamente costruito
per ogni necessità, che però ha l'inconveniente,
altrettanto sempre, di essere alquanto costoso.
Nella foto 2 mostro lo strumento per imboccollare
le platine costruito , credo, dalla Bergeon
( ed in possesso di un mio amico che ha avuto la fortuna
di acquistarlo usato).
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foto
2
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foto
3
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Io,
per le mie necessità ho adattato alla bisogna un prisma
magnetico (foto 3) praticando dei fori
sui bordi superiori e filettandoli così da poter avvitare
le viti delle staffe che bloccano la platina.

foto 4
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Dopo
aver fissato le platine sul prisma magnetico, ed aver stretto
nel mandrino del trapano la punta centratrice
(auto costruita sul tornio - foto 4), muovo
il prisma fintanto che nel centro originale del pivot alloggia
il cono della punta centratrice (foto 5).
Una volta soddisfatto della posizione, giro l'interruttore
del prisma magnetico
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foto
5
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(
per bloccarlo in quella posizione) e dopo aver sostituito nel
mandrino del trapano la punta centratrice con
un
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alesatore
calibrato (foto 6) pratico un
foro adatto per la boccola che dovrò inserire.
Peraltro,
è buona norma , prima di effettuare tutta l'operazione
sopra descritta segnare con un "graffietto" quelli
che sono gli assi del foro originale del pivot (foto
7) onde poter
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foto
6
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foto
7
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successivamente
verificare di aver mantenuto per il nuovo foro la corretta concentricità
.
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Sposto
quindi la platina sotto la pressetta manuale (foto
8) e inserisco la boccola calibrata
nel foro appena creato ed il gioco è fatto.
Nel
caso che il foro della boccola appena inserita necessitasse
, per correttamente ospitare il suo pivot, di una piccola
correzione, pratico il suo aggiustamento con un alesatore
conico.
Se solo Paolo mi avesse portato 4 anni fa , e dopo, una
volta ogni anno, la sua pendoletta, con una semplice lubrificazione
mi avrebbe risparmiato di dover impiantare così tante
boccole....
La
prossima volta parliamo della regola
del fiammifero!!!
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foto
8
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