Progettando
un orologio, è indispensabile tener conto delle informazioni
che da esso si desiderano ottenere.
Oltre al treno degli ingranaggi del tempo, forse desideriamo inserire
anche un treno per la suoneria e, mano a mano che si diventa più
esperti, forse anche uno per i "quarti".
Ciascuno di questi treni di ingranaggi è composto da ruote
dentate e pignoni che quasi sicuramente hanno
diversi numeri di denti e di ali e noi dobbiamo essere nella condizione
di poterli tagliare tutti.
Ho già avuto modo di parlare di cosa forma un dente, una
fresa a modulo ; intendo ora farlo su alcuni metodi per dividere
in parti uguali una circonferenza onde poter creare la
ruota dentata.
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Il
metodo più semplice ed affidabile è la divisione
diretta.
Nel caso del mio Shaublin 102 (foto 1) , la puleggia
stessa , ha su un lato una serie di cerchi con un numero di fori
pari a 48,60,100.
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Utilizzando l'arresto , come nella foto, si può bloccare
il mandrino in modo tale da dividere un suo giro in parti corrispondenti ai tre numeri ed ovviamente ai loro sottomultipli.
Il sistema è lo stesso impiegato nelle prime macchine per
tagliare i denti (foto 2), macchine che però, per soddisfare
tutte le esigenze degli orologiai , avevano una piastra con un
maggior numero di fori.
La ruota veniva fissata in corrispondenza del sostegno 2
e tagliata dalla fresa che era collocata sul porta-fresa 3
.
Il disco 1 avendo
un gran numero di cerchi con ciascuno un diverso numero di fori,
consentiva una grande combinazioni nel numero dei denti ottenibili.
Sfortunatamente quel tipo di macchine non sono più
in produzione e se per caso si ha la fortuna di trovarne
una da un antiquario o su una bancarella dei mercatini , non si
può che rilevare che hanno dei prezzi quasi inacessibili.
Pertanto se si vuole avere la possibiltà di ottenere un
gran numero di "divisioni" , bisogna poter
disporre di un divisore industriale di produzione
moderna (... moderna! si fa per dire , in quanto ora
, ma già anche a livello hobbistico, le divisioni, in un
numero virtualmente infinito, si ottengono con un riduttore il
cui motore elettrico è comandato dal software di un computer).
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Forse
fra le dotazioni di un tornio usato, potrebbe esserci anche
un divisore: un mio amico, acquistando
il suo Shaublin 102 , si è portato
a casa quello raffigurato nella fotografia e fabbricato
dalla stessa casa costruttrice del tornio...o forse, come
è successo a me, si potrebbe trovarne uno da un rivenditore
di macchinario usato.
Tralascio di parlare di altri medoti per dividere un cerchio
in quanto macchinosi o poco affidabili ( se la precisione
è un optional si può persino ricorrere
ad una vecchia pellicola per film da 8 mm.
ed ottenere un numero grandissimo di divisioni). |
Trovo molto interessante il principio di funzionamento del mio
divisore che provo a spiegare nella mia nota successiva. |