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Appunti sulla teoria e sulla pratica ( # 35 )
sui divisori e sulle divisioni (1°parte)


Progettando un orologio, è indispensabile tener conto delle informazioni che da esso si desiderano ottenere.

Oltre al treno degli ingranaggi del tempo, forse desideriamo inserire anche un treno per la suoneria e, mano a mano che si diventa più esperti, forse anche uno per i "quarti".

Ciascuno di questi treni di ingranaggi è composto da ruote dentate e pignoni che quasi sicuramente hanno diversi numeri di denti e di ali e noi dobbiamo essere nella condizione di poterli tagliare tutti.

Ho già avuto modo di parlare di cosa forma un dente, una fresa a modulo ; intendo ora farlo su alcuni metodi per dividere in parti uguali una circonferenza onde poter creare la ruota dentata.

 

Il metodo più semplice ed affidabile è la divisione diretta.

Nel caso del mio Shaublin 102 (foto 1) , la puleggia stessa , ha su un lato una serie di cerchi con un numero di fori pari a 48,60,100.

foto 1
 

foto 2

Utilizzando l'arresto , come nella foto, si può bloccare il mandrino in modo tale da dividere un suo giro in parti corrispondenti ai tre numeri ed ovviamente ai loro sottomultipli.
Il sistema è lo stesso impiegato nelle prime macchine per tagliare i denti (foto 2), macchine che però, per soddisfare tutte le esigenze degli orologiai , avevano una piastra con un maggior numero di fori.

La ruota veniva fissata in corrispondenza del sostegno 2 e tagliata dalla fresa che era collocata sul porta-fresa 3 .
Il disco 1 avendo un gran numero di cerchi con ciascuno un diverso numero di fori, consentiva una grande combinazioni nel numero dei denti ottenibili.

Sfortunatamente quel tipo di macchine non sono più in produzione e se per caso si ha la fortuna di trovarne una da un antiquario o su una bancarella dei mercatini , non si può che rilevare che hanno dei prezzi quasi inacessibili.

Pertanto se si vuole avere la possibiltà di ottenere un gran numero di "divisioni" , bisogna poter disporre di un divisore industriale di produzione moderna (... moderna! si fa per dire , in quanto ora , ma già anche a livello hobbistico, le divisioni, in un numero virtualmente infinito, si ottengono con un riduttore il cui motore elettrico è comandato dal software di un computer).


Forse fra le dotazioni di un tornio usato, potrebbe esserci anche un divisore: un mio amico, acquistando il suo Shaublin 102 , si è portato a casa quello raffigurato nella fotografia e fabbricato dalla stessa casa costruttrice del tornio...o forse, come è successo a me, si potrebbe trovarne uno da un rivenditore di macchinario usato.

Tralascio di parlare di altri medoti per dividere un cerchio in quanto macchinosi o poco affidabili ( se la precisione è un optional si può persino ricorrere ad una vecchia pellicola per film da 8 mm. ed ottenere un numero grandissimo di divisioni).

Trovo molto interessante il principio di funzionamento del mio divisore che provo a spiegare nella mia nota successiva.




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