Abbiamo
appena visto come calcolare la lunghezza della quale dobbiamo
alzare la lente del pendolo affichè il nostro orologio
ci dia una indicazione esatta dell'ora.
Per apportare tale modifica richiesta di solito si usa un dado
che viene avvitato o svitato ,a seconda dei casi, e che è
collocato all'estremità inferiore del pendolo .
Questa operazione è accettabile se l'orologio oggetto delle
nostre attenzioni è uno commerciale, ma se stiamo
tentando la stessa operazione con un regolatore, troveremo
delle difficoltà!
E' ovvio che per avvitare il dado di regolazione bisogna fermare
il pendolo e già questo per un regolatore è inaccettabile
in quanto è stato osservato che in questo tipo di orologi
il fermare e rimettere in movimento il pendolo, anche senza variarne
la sua lunghezza, comporta di per sè degli errori..
Senza contare che se la variazione richiesta è piccolisssima
c'è il rischio che non troviamo mai "il punto giusto".
Intendo dire : avvitiamo di "un niente" e l'orologio
accelera troppo, svitiamo di " un niente"e l'orologio
ritarda troppo, riavvitiamo di "un niente" e l'orologio
accelera troppo.... credetemi , .....esperienza diretta.
La soluzione è quella di fissare lungo l'asta del pendolo
un piattino sul quale poter aggiungere o togliere dei "pesetti".
Così facendo alziamo o abbassiamo il baricentro del pendolo
modificandone conseguentemente il periodo.
Il "piattino" in genere viene fissato in corrispondenza
della metà circa dell'asta onde l'aggiunta e la
rimozione di un "pesetto" abbiano effetto sul periodo
, ma nello stesso tempo l'operazione sia fattibile da un punto
di vista pratico.
Data
la velocità con cui si muove il pendolo , se il "piattinio"
fosse sistemato, tanto per dire ,alla sua estremità, penso
che solo la fortuna dovrebbe assisterci per evitare che maldestamente
scontriamo il pendolo durante il nostro tentativo.
Dato che il "piattino" si trova ad una altezza fra il
punto di oscillazione ed il baricentro, l'aggiunta di un peso
ovviamnete comporterà uno spostamento verso l'alto
della posizione del baricentro e quindi un aumento del periodo
del pendolo.
...mhhh "pesetti", "pesetto", ... sono
certo che sarete voi stessi ora a tirarmi la giacca...
Partrendo
dalla solita |
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possiamo
ottenere |
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dove
t = è l'incremento del periodo
p = il periodo dell'oscillazione
m = la massa del "pesetto"
M = la massa del pendolo
l = la lunghezza del pendolo
= la distanza del piattino dal centro di oscillazione del pendolo
"Leggiamo" questa equazione.
a)
mano a mano che aumenta la massa m del "pesetto",
l'incremento t del periodo rispetto al periodo aumenta.
Tendendo m verso M, il rapporto m/M si avvicina
ad 1 e quindi t sarà il massimo rispetto a .Se
m fosse eguale a zero lo stesso incremento t
sarebbe ovviamente eguale a zero.
(
come a dire che se non aggiungiamo nessun pesetto, ovviamente
il periodo non varia)
b)
mano a mano che aumenta
( stiamo spostando verso il basso il piattello), il valore dentro
alla parentesi diminuisce , per cui l'incremento t
diminuisce fino ad essere zero quando coincide
con l ( infatti in questo caso avremo semplicemente aumentato
la massa del nostro pendolo
ed ormai sappiamo che , accettate alcune approssimazioni, questo
non è un valore che influisce sul suo periodo.
Parliamo di pendoli che mi assomigliano
...taglia XXL ...
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