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Tourbillon
clock!
Al solo pensiero credo che qualcuno, storcendo il naso, penserà
che il grande Breguet si
starà già rivoltando nella tomba. Io non credo sia così.
Infatti, se è pur vero che nella costruzione di un simile orologio
vengono completamente a mancare la ragioni stesse della presenza
del tourbillon, sono certo che il grande Inventore avrebbe incoraggiato
un appassionato di orologi che, nel tentativo di capire la sua
arte, ha provato a riprodurre uno dei frutti del suo ingegno.
Sarà
opportuno qui, per i neofiti, dare una spiegazione (e i più
preparati di me ,spero, saranno indulgenti nel giudicare eventuali
inesattezze) di cosa sia un tourbillon e del perché della sua
importanza.
Fin dagli albori dell'orologeria si era capito l'importanza
che il corpo oscillante dell'orologio mantenesse una perfetta
regolarità di marcia, per dirla più correttamente che le sue
oscillazioni fossero isocrone (oscillazioni effettuate sempre
con tempi eguali, anche al variare del loro angolo).
Ma
così come ci si era accorti di questa necessità ci si era anche
resi conto della difficoltà di realizzare meccanismi con queste
caratteristiche.
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Possiamo
affermare che virtualmente tutti i miglioramenti nel campo dell'orologeria
meccanica sono stati volti a ottenere risultati sempre più accurati
in questa direzione.
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Indirettamente
uno dei più temibili avversari dell'isocronismo di un corpo oscillante
è l'attrito, sia esso fra parti meccaniche in movimento,
oppure attrito che si genera quando un corpo si muove a contatto
con l'aria, o ancora attrito molecolare di componenti meccanici.
Gli
attriti meccanici, in particolare, sono anche influenzati dalle
accelerazioni cui le parti meccaniche in movimento sono sottoposte
(accelerazione di gravità, variazione della velocità di rotazione
e rivoluzione terrestre).
Combattere
gli attriti e quindi - come nel caso del tourbillon - contrastare
gli effetti nefasti che essi producono nell'isocronia di un corpo
oscillante è sempre stato molto importante.Non credo sia questa
la sede più adatta per approfondire il rapporto attrito - isocronia
, ma è vitale tenere presente il concettoche l'uno influisce
sull'altra .
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Il
bilanciere di un orologio da polso (o da tasca) si muove secondo
un tempo scandito dalla durata dell'oscillazione della sua massa
mobile, tempo di oscillazione che è condizionato dagli attriti
(fra gli altri, quelli già citati), attriti che a loro volta risentono
dell'effetto della posizione in cui si trova il bilanciere stesso
rispetto all'asse di gravità.
E'
la gravità infatti che influenza in misura determinate le masse
in movimento in funzione della loro posizione relativa e di conseguenza
apporta una variazione agli attriti che altrimenti sarebbero molto
più facilmente prevedibili e compensabili.
E'
per questo motivo che gli orologiai riparatori controllano il
funzionamento dell'orologio in 4 posizioni rispetto all'asse di
gravità (i più meticolosi in 8 posizioni), cercando
una soluzione di compromesso con una media fra le deviazioni riscontrate
in ciascuna posizione.
Breguet
pensò che la soluzione del problema fosse quella di fare variare
continuamente la posizione relativa del bilanciere rispetto all'orologio
- e quindi per un orologio portatile statisticamente rispetto
all'asse di gravità - e per fare questo lo collocò dentro ad una
struttura mobile,
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giust'appunto
il tourbillon, introducendo con ciò anche una
delle più grandi complicazioni dell'orologeria.
Dentro
al tourbillon il complesso bilanciere-ancoretta-ruota
dello scappamento svolgono la loro funzione in modo consueto:
il tourbillon invece continua a girare su se stesso, cambiando
in continuità la posizione relativa del bilanciere rispetto alla
cassa, mediando così uniformemente gli attriti dovuti alla posizione
dell'orologio.
Appare
con ciò evidente l'inutilità pratica di introdurre il tourbillon
in un orologio da tavolo che, a differenza di un orologio da polso,
rimane sempre fermo in una unica posizione. La decisione quindi
per un appassionato come me di costruirlo nasce unicamente dal
desiderio di vincere una sfida, in quanto a tutti è nota la complessità
della realizzazione di un tourbillon.
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